Anche Bossi tiene famiglia

Di fronte alla dissoluzione forse non della Lega ma sicuramente  della verginità dei  leghisti puri e duri, per anni osteggiata dal popolo padano di fronte agli scandali della ‘Romaladrona’, non vale più l’adagio ipocrita e consolatorio del così fan tutti. Si percepisce molta  acrimonia  negli articoli di questi giorni che riempiono i quotidiani e gli interventi nei socialnetwork: prima Berlusconi, poi Formigoni e adesso anche Bossi, il “terrone padano”!  Se ancora  qualcuno  volesse scandalizzarsi dovrebbe farlo non per gli eventi ma per la sorpresa e meraviglia che ancora si mostrano di fronte a simili eventi.  Sarebbe invece più utile e intelligente cogliere l’occasione (l’ennesima) per comprendere in quale ‘brodo di cultura’ stiamo annegando, che riguarda non soltanto i partiti e  i politici corrotti e corruttibili, ma ogni  aspetto della vita sociale e individuale.

Un velo caduto? Forse.  Temo tuttavia che ancora non ci siamo liberati dalla malattia del nicodemismo che tanto ha  influenzato i fondamenti stessi della politica,  dai  fasti rinascimentali ai nefasti inquisitori.  Diceva Torquato Accetto nella Dissimulazione onesta che “Il vero non si scompagna dal bene, ed avendo il suo proprio luogo nell’intelletto, corrisponde al bene ch’è riposto nelle cose; né può la mente dirizzarsi altrove per trovar il suo fine, e se ‘l vulgo si reputa felice in quello che appartiene al senso, ed i politici nella virtú o nell’onore, i contemplativi mettono il loro sommo bene in considerar l’Idee che son nel primo grado della verità, la qual in tutte le cose è la proprietà dell’essere a quelle stabilito, perché in tanto son vere in quanto son conformi al divino intelletto”.

Politici e opinionisti sono già pronti ad incantarsi su ciò che accadrà fuori dal ‘cerchio magico’: chi sarà l’Ulisse e chi l’Aiace Telamonio a disputarsi l’armatura di Achille (chiedo perdono ad Omero per l’oltraggioso paragone)? Cosa faranno, o meglio cosa diranno i partiti sopravvissuti per  accogliere tra le proprie fila le pecorelle smarrite?  Più federalismo, meno tasse, eccetera …

Siamo pronti per il prossimo scandalo?  La colpa, caro Bruto, non è nelle nostre stelle, ma in noi stessi. Buonanotte, e buona fortuna.

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