La piccola grande guerra

Sono venuto a seppellire Cesare, non a tesserne l'elogio. Il male che gli uomini compiono si prolunga oltre la loro vita, mentre il bene viene spesso sepolto insieme alle loro ossa. E così sia di Cesare. (William Shakespeare)

Sono venuto a seppellire Cesare, non a tesserne l’elogio. Il male che gli uomini compiono si prolunga oltre la loro vita, mentre il bene viene spesso sepolto insieme alle loro ossa. E così sia di Cesare. (William Shakespeare)

Amici, italiani, cittadini, prestatemi orecchio. Il nobile Letta vi ha detto che Renzi era ambizioso, e Letta è un uomo d’onore. Se il nascente governo di Matteo Renzi dovesse fallire, al suo funerale politico qualcuno potrà rievocare il discorso di Marco Antonio ai funerali di Giulio Cesare. Questo per quanto riguarda il futuro. Intanto, al presente altre rievocazioni sono suggerite dalla crisi di governo e del PD: la strage di San Valentino e la Grande Guerra del ’14 -’18. Tradimento della democrazia, colpo di Stato o realpolitik? Relativismo ideologico: dipende da quale parte dell’opposizione si sta.

Le parole d’ordine con cui il nascente governo Renzi si instaurerà sono stabilità e velocità. La stabilità perché il governo si propone di terminare nel 2018 secondo la scadenza naturale del mandato (2013-2018), la velocità perché il decisionismo del suo leader si offre come fideiussione politica per il successo delle riforme economiche ed istituzionali da adottare contro la gravità della situazione in cui si trova il paese che guarda all’Europa affetto dalla sindrome di Crimea.

Quanto al metodo di avvicendamento secondo la staffetta Letta-Renzi senza legittimazione del voto popolare, modalità non nuova che divide non solo gli oppositori di Renzi di sempre ma anche alcuni dei suoi sostenitori sia interni al Pd che esterni appartenenti alla maggioranza parlamentare vigente, il dubbio è come potrà avere successo il nuovo leader, sebbene più coraggioso e deciso di Letta, avendo la stessa maggioranza? La risposta, siamo parlati dalla lingua, è stata già fornita pubblicamente dai suoi collaboratori: la differenza la fa il governo non la maggioranza. Del resto, il ricorso alle elezioni in assenza della riforma elettorale proposta da Renzi risulterebbe assai rischiosa per lui e per tutto il centrosinistra, dal momento che il centrodestra come i sondaggi indicano ripetutamente risulta fortemente competitivo, per non parlare poi della temuta crescita del M5S.

Dunque si tratta di un problema dell’esecutivo, non del Parlamento. Ed questo spostamento dei poteri verso il Presidente del Consiglio, analogamente a quanto sarebbe già avvenuto coi poteri assunti di fatto dal Presidente della Repubblica, il vero punto che più di altri divide la sinistra e preoccupa i democratici puri.  Matteo Renzi ha smesso di fare  propaganda elettorale per vincere le elezioni, ha scelto di avvicendarsi a Letta, sotto condizione di spostare il termine della legislatura al 2018, per utilizzare il periodo esercitando un nuovo stile di potere ed accreditarsi in tal modo come leader politico in Italia, in Europa e nel Mondo: did this in Ceasar seem ambitious? Questo movimento che vuole competere con il populismo del M5S preoccupa alcuni ideologi, ma affascina tutti gli uomini del fare. Si è configurata nei fatti una Terza Repubblica che presto avrà bisogno di una legittimazione istituzionale.

 

 

 

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