Dagli amici mi guardi Dio

UnknownL’unica cosa che mi sento di imputare a Ignazio Marino è l’ingenuità e bisogna pur dire che l’ingenuità è una grave mancanza in politica. Si deve però considerare che ingenuità e onestà sono cose che vanno spesso a braccetto e che persone che provengono dalla società civile non possono aver esperienza di tutte le trappole che vengono tese loro: dalla cooptazione, alla sorridente menzogna, al tradimento, fino al reato commesso alle spalle a suo nome. L’uomo onesto cerca di blindarsi come può fin dove riesce e cerca di intervenire su quello che gli sembra più importante, intervenire secondo le sue possibilità di spazio e di tempo ovvero l’essenziale, dimenticando a volte di non mettere le dita nel naso, non sospettando che la macchina del fango potrà farlo cadere anche su questo suo gesto. Negli stati Uniti presero Al Capone, il boss mafioso, per evasione fiscale, qui un uomo onesto per una bottiglia da 55 euro. Potremmo dire che non è la cosa in sé ma il modo. “Se mente su questo può mentire anche su altro”, dice di Marino l’avvocatessa del M5S, potenziale candidata sindaco di Roma (Dio ci salvi) all’Annunziata che la intervista in “In 1/2 ora”. Insomma si dubita della sua onestà intellettuale. Potrei rispondere che “non è la cosa in sé, ma la misura”, quel catametron che è la sola verità che  una persona “onesta intellettualmente” deve saper valutare.

Rubare una mela è un gesto senz’altro disonesto, ma non è far parte di un’associazione a delinquere di stampo politico. Chi non comprende questo è un individuo socialmente pericoloso. Se poi non si tratta di un individuo, ma di un partito o di un movimento la pericolosità sociale diviene grave o gravissima. Senza avere misura si entra a far parte della macchina del fango, il comportamento più odioso della politica, di quel modo di far politica che si vorrebbe sovvertire. Gli avvoltoi, perché di avvoltoi si tratta, non aspettano che una mossa falsa per divorare il tuo cadavere, è gravissimo entrarne a far parte guardando solo alla propria parte.

Il comportamento del M5S in questo frangente è stato a dir poco odioso. Il che mi getta nello scoramento perché su questo movimento affidavo seriamente la possibilità di un cambiamento. Devo diversamente constatare che la loro mentalità è entrata a far parte di quella disonestà intellettuale che ritiene onesto solo ciò che personalmente ritiene onesto senza riguardo all’onestà degli altri e al loro modo di ritenere onesto ciò che è onesto. Piccole bugie le raccontiamo tutti magari anche a fin di bene, per non mentire mai e mentire a se stessi, bisognerebbe essere santi, per cui l’unica cosa che conta è la misura e la volontà di non giustificarci al fine di migliorarci. Non ho alcun dubbio che ciascuno di noi costelli di piccole menzogne la quotidianità, menzogne che possono anche lasciare il segno ed essere smascherate, ma nel nostro privato ad eccezione di noi non abbiamo potenti nemici e non siamo sotto tiro. Quando invece si assume una carica pubblica i nostri comportamenti sono messi alla berlina e dobbiamo badare a non offrire il fianco. Comprare senatori, corrompere a destra e a manca, farsi un harem privato e quant’altro viene ora messo sullo stesso piano dell’aver mentito alla suocera, viene messo sullo stesso piano da saccenti presuntuosi ragazzini dalla schiena diritta. Persone con indubbi grandi meriti, ma con la sindrome da primo della classeVergogna.

Un’altra sindrome, la sindrome Gabanelli (n.b. persona che stimo molto) non ha tuttavia impedito di far fuori Di Pietro, attaccarsi troppo alle regole spesso non fa onore alla giustizia. Non commetterò lo stesso errore. Il movimento 5stelle nel suo percorso ha spesso goduto della mia stima e penso ancora sia una valida alternativa al vecchio potere e al suo modo di far politica, gode in sostanza ancora della mia fiducia. Tuttavia non posso esimermi dall’osservare che in questa circostanza ha preso quella che si chiama una brutta china. Crescete e finite di fare le pulci. Solo la cultura ci salverà.

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