La Cina è sempre più vicina

UnknownSe in Italia qualcuno pensa di stimolare l’offerta di lavoro con il Job Act, in Cina dove al contrario ci sono posti di lavoro ma mancano i lavoratori si programma di sostituirli con i robotL’esaurimento  dell’immigrazione interna dalla campagna alla città combinato all’invecchiamento della forza lavoro, più istruita e costosa degli anni precedenti, hanno indotto il governo a investire 135,5 miliardi di euro perché entro il 2020 l’80% della manodopera nella provincia di Guanzhou, facente parte della regione manifatturiera più sviluppata, venga sostituita dalle macchine. Questo “grande balzo in avanti” rende ridicolo il  “piano di elettrificazione ” di Lenin e fa rimpiangere la “rivoluzione culturale” di Mao Zedong

La “economia di mercato socialista” che ha già portato il PIL della Cina a crescere negli ultimi 30 anni al ritmo medio del 10%  e che si appresta a superare quello degli USA nel prossimo decennio, che acquista industrie e debiti occidentali, che colonizza  il continente Africano si sta in questi ultimi anni riarmando con incrementi del budget militare senza precedenti, superiori ad ogni altra super-potenza (la Cina è oggi la prima importatrice mondiale di armi e la terza nell’esportazione). Consolidata l’espansione economica, questa crescente forza militare consente alla Cina di assumere un ruolo politico mondiale che trova nelle sue ultime manifestazioni la conferma di una volontà “imperialista”: la Cina ha sfilato con la sua armata popolare a Mosca nella piazza Rossa per il 70° dalla fine della II Guerra Mondiale e ha programmato per il 3 settembre una parata militare con le più moderne armi a Pechino in piazza Tiananmen per commemorare la vittoria sul Giappone. Nel frattempo, la prossima settimana, Cina e Russia svolgeranno le loro prime esercitazioni navali congiunte nel Mediterraneo, mare sempre meno nostrum.

L’assenza dei leader europei alla parata di Mosca commemorativa del 70° anniversario della fine della II Guerra Mondiale, al di là della gaffe storica e diplomatica del mancato riconoscimento del sacrificio russo per sconfiggere il nazismo, è un ulteriore sintomo dell’ incapacità di una visione politica che non vede l’interesse lontano. Arroccata nella difesa illusoria  dei propri interessi economici, compressa com’è tra il confronto strategico Cina-USA e quello USA-Russia, mentre singoli membri come la Germania e la Francia cercano confronti bilaterali con la Russia, la UE mantiene il perseguimento dell’errata scelta politico strategica, dopo il crollo del muro di Berlino, dell’esclusione della Russia, soprattutto dopo aver accettato la prospettiva di inglobare la Turchia.

E l’Italia? Paese diviso all’interno di una Europa divisa si ritrova essere “quel vaso di terra cotta, costretto a viaggiar in compagnia di molti vasi di ferro“.